Madness, ovvero follia, pazzia, uno stato di grave malattia mentale. Con questo termine viene definito il torneo di basket collegiale NCAA, che si svolge nel mese di marzo di ogni anno e che vede sfidarsi le migliori università americane in un torneo ad eliminazione diretta. L'inizio di questa follia puramente americana è avvenuto proprio questa settimana, in sette giorni che hanno visto una quantità incredibile di grandi eventi sportivi. Oltre alle Finali NCAA abbiamo visto svolgersi in questo periodo la seconda sfida stagionale tra Spurs e Warriors, gli ottavi di ritorno delle coppe europee, la Milano-Sanremo, il nuovo Mondiale di Formula 1 con la partenza dall'Australia, il derby di Manchester e quello di Torino, oltre infine le finali di coppa del mondo a St.Moritz per lo sci alpino.
Una quantità straordinaria di passione sportiva ad altissimi livelli, che hanno regalato momenti di purissima madness. Andiamo ad analizzare i più importanti e esaltanti.
"Ehi, Americans, guardate che esistiamo anche noi, e a marzo continuiamo a giocare! Non ci fermiamo mica per lasciarvi vedere quattro sophomore che s'ammazzano di botte!"
No, cara NBA, non ci siamo mica dimenticati di voi, che continuate a giocare e a regalare spettacolo. La partita tra le squadra più forti della lega e tra le più dominanti di sempre lo abbiamo visto anche noi. Si, è vero, non ha regalato tutto lo spettacolo che ci si attendeva, i punti sono stati meno del previsto e Curry non ha fatto il solito Curry, ma non si può dire che ci si sia annoiati. Tra le migliori cose della serata: Leonard che da The Claw diventa Sharktopus Kawhi e domina fisicamente la partita, come dice anche Bill Simmons, Danny Green mette una tripla in equilibrio ben più che precario, Varejao strappa i pantaloni degli Spurs e infila un pallone che Barnes deve solo schiacciare, Curry ci ricorda che pure se gioca male lui è pur sempre Curry e mette una tripla con le mani di Leonard davanti, Patty Mills mette dentro una supertripla del sorpasso e Popovich vince lo scontro della lavagnetta con Steve Kerr.
Mai fare arrabbiare Sharktopus
Non esiste nulla di più clamorosamente mad di una palla che non vuole entrare neanche per sbaglio, e che pure se oggetto inanimato prende le sue decisioni in maniera autonoma, credendo di avere il libero arbitrio, un po' come Bender in Futurama. Questo è accaduto nella partita tra Frosinone e Fiorentina, quando Vecino e Borja Valero provano in ogni modo a buttare dentro la palla, ma si ritrovano contro un Leali mostruoso e una palla che balla tra traversa e linea di porta rifiutandosi categoricamente di entrare. Quanto di più assurdo ho visto in questa settimana.
La #Fiorentina poteva fare 3 gol in una sola azione! https://t.co/BSWwklBcKP#FrosinoneFiorentina
— Paddy Power Italia (@PaddyPowerItaly) 21 marzo 2016
Pensate alla magia (o alla follia, se preferite) della Milano Sanremo. La gara più lunga del panorama ciclistico internazionale, con quasi trecento km di gara e un buon numero di salite che allontanano per poco la gara dal mare e dall'Aurelia, che però molto spesso si risolve negli ultimi cinquecento metri, in una volata che fa vincere non il più veloce, ma quello con più energie rimaste. A vincere al ritorno su Via Roma è stato Arnaud Demare, con una mostruosa volata che lo ha visto farsi trecento metri al vento senza però perdere d'efficacia. Il suo sforzo finale è come un film di Hitchcock, sempre sul filo della tensione, sempre con quel brivido che ti percorre la schiena e ti lascia il respiro bloccato nei polmoni. Esaltante come il primo giorno di primavera.
Philippe Coutinho si muove come Alberto Contador, con quell'eleganza e quelle movenze che rendono l'azione più lenta e più calma, ma allo stesso tempo più imprevedibile e sorprendente. Anche un portiere fenomenale come David De Gea è stato costretto a fare la figura dello scemo prendendo un gol sul primo palo dal brasiliano, che quando vuole è semplicemente ed elegantemente distruttivo.
Imagine having the balls to do that against De Gea#Coutinho #LFC pic.twitter.com/ha4QsJQIoe
— SportsJOE.ie (@SportsJOEdotie) 17 marzo 2016
La finale dello Slalom gigante femminile ha concluso la stagione della coppa del mondo, e ha regalato l'ultima emozione. Alla fine della prima manche Eva-Maria Brem , prima nella classifica di specialità, aveva realizzato il miglior tempo, con la sua inseguitrice, Vicky Rebensburg, lontana in classifica all'ottavo posto. Il problema è che nessuno aveva fatto i conti con la voglia di trionfo della tedesca, che avevamo visto scherzare e riposarsi nel pre-gara, come se si fosse rassegnata alla sconfitta. Molto probabilmente in realtà era sicura della sua prestazione superlativa nella seconda manche, che le ha fatto vincere la gara e ha fatto finire la Brem quarta, a due centesimi dal quinto posto che le avrebbero tolto la coppa. Beffa clamorosa per la Rebensburg, ma nessun rimpianto per lei per una stagione comunque fantastica.
Diciamo le cose come stanno, è inutile che facciamo gli osservatori geniali che fino a due mesi fa nemmeno i nerd di Football Manager sapevano chi fosse Marcus Rashford. E molto probabilmente non lo conosceva neanche Martin Demichelis, che molto probabilmente dopo il gol decisivo del giovane nel derby di Manchester non si dimenticherà mai del nome di questo ragazzino. Indubbiamente, l'inizio carriera di questo ragazzo è stato assolutamente folle.
#rashford Goal yesterday against #MCFC ... #MUFC #manchesterunited #goal #sports #Music #fun #22mil https://t.co/xXRpUUkAmS
— marco reggiani (@marcoreggio) 22 marzo 2016
Con l'addio di Pastor Maldonado in molti erano convinti che la Formula 1 avesse perso anche quel poco di pazzia che le era rimasta, e che le gare sarebbero passate noiose senza sorpassi e piloti kamikaze. La prima gara ha invece divertito molto, ma soprattutto nelle libere si è messo in mostra il nuovo talento distruttivo della categoria. Rio Haryanto dall'Indonesia, pilota esordiente della modestissima Manor, non ha trovato niente di meglio che alla prima tappa centrare nella pit-lane Romain Grosjean, per dare così il benvenuto nel Circus al nuovo team della Haas Racing.
Il derby spagnolo di Europa League lo ha vinto l'Athletic Bilbao, trascinato ancora una volta dai gol di Aritz Aduriz, ma questa volta il gol del centravanti basco è arrivato grazie ad un assist geniale, ma che dico geniale, scandalosamente meraviglioso di Raul Garcia che dimostra di avere col tacco la stessa sensibilità che ha con il collo o con l'interno del piede.
Η καλύτερη ασσιστ της σεζόν! #1xbetcy #Aduriz #valencia #bilbao #EuropaLeague #sports #Football pic.twitter.com/oACkxs7sLK
— 1xbet-cy (@1xbetCy) 18 marzo 2016
Va bene, non ci dovremmo più sorprendere di quello che fa la MSN perché sono tutti e tre troppo superiori agli altri per non dominare il calcio moderno. Sono i più forti e hanno dietro il miglior centrocampo al mondo. Ma io non posso non inserire in questa classifica la folle semirovesciata di Suarez con l'Arsenal. Non posso tralasciarla. Questo non è talento. Questo è madness allo stato puro perché non poi anche solo concepire di prendere un pallone del genere. Non è normale, ma loro lo fanno sembrare maledettamente semplice.
Infine per completare il tutto ecco due colpi di pazzia... dalla March Madness, d'altronde questo avvenimento da il titolo al pezzo, non potevo c erto tralasciarlo. Due giocate di due talentuosissimi ragazzi. Prima Makai Mason da Yale fa impazzire la difesa avversaria con un ball-handling da orgasmo, mentre dopo vediamo Tyler Ulis da Kentucky che la mette dal logo di centrocampo come fosse la cosa più elementare del mondo. Mica male questi ragazzini.