"Sono ad un punto della mia carriera in cui è fondamentale trovare un posto che incoraggi la mia crescita come uomo: uscire dalla mia comfort zone verso una nuova città che offrà il massimo contributo alla mia crescita personale. Con questo in mente, ho deciso di unirmi ai Golden State Warriors."
La sentite anche voi questa puzza di bruciato? Si? Non vi preoccupate, sono solamente i tifosi degli Oklahoma City Thunder che bruciano le canotte di Kevin Durant. Il loro idolo ha, da poche ore, se non addirittura da pochi minuti, firmato per i loro giustizieri nella scorsa finale della Western Conference, quei Golden State Warriors che teoricamente sarebbero dominati dalla triade Splash Brothers + Green.
In questo periodo la mia TL e la mia Home di Facebook sono state invase da un'infinità di commenti e valutazioni. La prima cosa che ho notato è che molti considerano KD come un perdente per aver firmato con una squadra in cui ci sono già molte stelle ma sopratutto un duplice MVP, perdipiù eletto all'unanimità solamente un mese fa. Ma siamo così sicuri che Kevin Durant si limiterà a fare il secondo violino? Sappiamo tutti perfettamente che l'ex OKC non è propriamente un leader della squadra, ma stento a credere che un giocatore così forte e così decisivo possa limitarsi a fare la spalla di Steph Curry. L'arrivo del nativo di Washington costringerà sicuramente Curry a limitare il numero di tiri forzati che ama prendere, perché ci sarà un'altra arma per scardinare le difese, sia con il tiro da tre sia con la penetrazione. Se questo aiuterà Curry ad avere un rendimento ancora migliore, il tanto minacciato record di 82-0 di cui molti parlano potrebbe non essere solo un sogno, ma se questo comporterà un calo non solo delle statistiche (che probabilmente ci sarà, è fisiologico) del biMVP, ma anche un calo del rendimento in generale, potremmo assistere ad uno dei più pesanti e costosi tonfi della storia NBA, anche se sembra impossibile (Curry-Thompson-Green-KD sono tutti al prime della carriera) replicare il fallimento dei Lakers 2003-04, quando Bryant-Shaq-Malone-Grant e Payton vennero dominati dai Detroit Pistons, e degli stessi losangelini nel 2012-13, quando con quattro giocatori come Nash, Kobe, Gasol e Howard riuscirono ad uscire al primo turno dei playoff.
Il secondo dubbio importante che riguarda la scelta di Kevin Durant è chi verrà ceduto dagli Warriors per potersi permettere questo acquisto, ma sembra chiaro che ad andarsene sarà Harrison Barnes, scelta effettivamente condivisibile, perché a mio parere la cessione di Bogut sarebbe stata molto più sanguinosa, in quanto, all'infuori dell'opzione Death Lineup (che con Durant diventa il quintetto-ancor-più-della-morte), gli Warriors giocano al meglio con il centrone australiano, pur con tutti i suoi chiarissimi limiti fisici, mentre Speights non da garanzie rispetto allo stesso Bogut.
Molte persone hanno inoltre paragonato la decisione di Durant con la molto più famosa e celebrata The Decision di LeBron James nel 2010, ovvero l'altro evento più importante nella storia delle recenti free-agency. Alcuni hanno sottolineato le differenze tra i due, schierandosi alcuni dalla parte di LBJ ("Lui ha abbandonato una squadra che non aveva niente per andare a vincere il titolo con una squadra con più attrattiva, di cui sarebbe stato il leader"), altri (molto pochi, a dir la verità) con l'ex campione dei Thunder ("Durant ha solo voglia di vincere, e sopratutto non ha montato un teatrino assurdo come James"). Ancor meno persone, tra le quali il sottoscritto, considerano in pratica identiche le due situazioni, ma pure qua ci sono differenze. Io le considero entrambe scelte positive e condivisibili. La carriera è una sola e ad un certo punto i campioni si rendono conto di non poter perdere il meglio della loro carriera indietro a squadre oggettivamente inadatte per il titolo. Sicuramente i Thunder sono un'ottima squadra, ma se fosse rimasto Kevin avrebbe molto probabilmente rifirmato un altro anno per fare un ultimo tentativo, e poi se ne sarebbe andato comunque, ma in coppia con Westbrook. A questo punto meglio cercare subito una destinazione dove vincere, pur non staccando il contrattone (54 milioni in due anni, considerati i nuovi standard NBA, non è poi una cifra così astronomica). Anche perché non è così scontato che una buona/grande/ottima squadra abbia l'anno prossimo lo spazio salariale per firmarli entrambi, e i due avrebbero potuto trovarsi in una situazione molto più disastrata, e a quel punto bye bye ring.
Non penso che il titolo per Golden State arriverà solo per il fatto di avere un quintetto iniziale da paura, perché pure quest'anno sembrava che nessuno, nemmeno il Re, potesse fermare la corsa di questa squadra. Se vorranno l'anello dovranno imparare a convivere insieme, e non è la cosa più semplice del mondo.
Però è un vero peccato che molti, impegnati a fare gli haters (non solo degli Warriors, ma anche di LeBron, dei Celtics, degli Spurs ecc..), non possano godersi a pieno questo spettacolo meraviglioso chiamato NBA.