Quest'anno, anche sulle pagine di The Spectator, abbiamo visto una stagione calcistica assolutamente meravigliosa, condita da miracoli, delusioni, scontri titanici e rovesciate di Pinilla.
Per salutare al meglio la stagione europea (perché oltreoceano si giocherà ancora) di club, riviviamo i momenti più belli, pazzi, assurdi ed emozionanti della stagione.
I migliori 20 gol della stagione.
20-Wahbi Khazri vs Chelsea
Come rovinare la (probabile) ultima partita di John Terry con il Chelsea? Insegna il tunisino Khazri, che subisce dal capitano blues, al minuto 95, un calcione che porta l'arbitro all'espulsione di JT. Ma prima si era fatto notare con un gol completamente impensabile. Decide di tentare un tiro al volo quando si ritrova accanto un avversario e un compagno di squadra. La palla riesce ad attraversare la selva di corpi umani ammassati in area e si infila sotto l'incrocio. Considerate che questo gol si è rivelato poi decisivo per la salvezza dei Black Cats, che per il terzo anno rimangono in Premier dopo essere stati quasi tutta la stagione in zona retrocessione.
19-Mohamed Salah vs Palermo.
In una partita a senso unico, in cui si è vista la migliore Roma e il peggior Palermo, Salah decide inizialmente di voler essere gentile con gli avversari siciliani, sbagliando un facilissimo stop di petto. Ma resosi conto dell'errore del portiere palermitano Alastra, decide che non è giusto utilizzare la sua misericordia con gente che non la sfrutta a pieno. Allora il piccolo Maometto recupera il pallone destinato alla rimessa dal fondo come fosse in Matrix, si rigira con una piroetta alla Billy Elliot e inventa una parabola talmente morbida che il tempo sembra fermarsi, mentre il tifoso aspetta con ansia che la palla entri. Nulla può l'intervento (morbido, a dir la verità) del difensore rosanero.
18-Agim Ibraimi vs Celje
Chi si ricorda dell'avventura cagliaritana di Ibraimi? Nessuno. Beh, io neanche me lo ricordavo, ma il mio fedelissimo album delle figurine si. L'unica volta che lo avevo sentito nominare fu due anni fa mentre ascoltavo Tutto il calcio minuto per minuto in macchina, mentre mi dirigevo alla festa di un mio compagno di classe. Ad un certo punto una voce inonda l'auto: "Attenzione, intervengo da Reggio Emilia, ha segnato il Cagliari con Ibraimi". Questo audio è balenato nella mia mente subito dopo aver visto questo tiro strepitoso. Questo è il tipico tiro che non volevi fare così ma ti è uscito per sbaglio e allora esulti come farebbe LeBron James dopo una delle sue schiacciate, per bullarti un po'.
17- Hatem Ben Arfa vs Saint Etienne
Qua non c'è molto da spiegare, molto semplicemente non esiste essere umano che possa capire che cosa pensi realmente Ben Arfa, se non Ben Arfa stesso. Anzi no, una persona forse esisterebbe anche, ma queste settimane è molto impegnato, e dubito sappia cosa sia il calcio.
16-Karim Bellarabi vs Sporting Lisbona
Camilo da Fontes, detto Cabeçao, per la sua testa di dimensioni clamorose, è un generale dell'esercito portoghese, appena entrato in guerra contro le milizie mercenarie della Bayer, la grande multinazionale farmaceutica, che vuole togliere i suoi prodotti dal mercato lusitano. Nei suoi diari possiamo leggere come si sia arreso alla sconfitta quando ha visto la potenza di fuoco avversaria. Prima il cannone Hakan01 ha lanciato la sua palla di fuoco contro le mura dell'Alvalade, poi è stato il turno del missile terra aria Bellarabi00125, che ha distrutto ogni residua speranza portoghese. Non si può sempre vincere.
15-Junior Stanislas vs Manchester United
Esistono poche gioie personali nella vita di un calciatore che possano essere considerati superiori a quella di un gol direttamente da calcio d'angolo. Una di queste è segnare direttamente da calcio d'angolo battendo uno dei migliori portieri al mondo che gioca nella squadra più ricca al mondo.
14- Nolito vs Real Madrid
Al di fuori delle tre grandi squadre, in Spagna, si trovano comunque tanti ottimi giocatori. Tra di loro il mio preferito corrisponde al nome di Miguel Agudo Duran, ovvero Nolito, dotato di una tecnica eccezionale (e grazie, viene dal Barcellona) ma anche di due gambe capaci di sprigionare un'enorme potenza. Volete le prove di questa mia affermazione? Guardate questo gol.
13-Anthony Martial vs Liverpool
Un calciatore forte deve saper reggere la pressione. Secondo voi, un ragazzo che segna un gol del genere al suo esordio con il Manchester United, contro i rivali eterni del Liverpool, dopo essere stato pagato la scandalosa ed eccessiva cifra di 80 Milioni di Euro, saprà reggere bene la pressione?
12-Sergio Pellissier vs Genoa
Lo storico capitano dei Clivensi anche quest'anno è riuscito a fare il suo onesto bottino di reti. Questa però è veramente speciale, sarà perché è la prima della sua stagione, o perché a fare l'assist è quel Federico Mattiello la cui carriera sembrava terminata in anticipo dopo un grave, quanto tremendo, infortunio alla gamba. O molto probabilmente sarà perché quel colpo di tacco richiede una velocità di esecuzione e di pensiero, ed una tecnica che solo in pochi possono avere. God save Pellissier.
11-Martin Hansen vs PSV
Un lavoro ingrato il portiere. Sei costretto a passare 90 minuti chiuso molto spesso in una scatola chiamata "area piccola", senza alcuna possibilità di scorrazzare liberi e felici per il campo come i loro colleghi. Nessuno li può consolare, ai portieri. Gli unici che li possono capire sono lontanissimi, quasi invisibili, e hanno il loro stesso compito, solo a parti opposte. Segnare per un portiere, nella maggior parte dei casi, non è una possibilità. Ma al novantesimo minuto può capitare di salire in avanti, alla ricerca di un gol disperato. Quindi, perché sprecare una tale occasione con un gol banale, proviamo il miracoloso colpo di tacco, giusto Martin?
10-Xabi Alonso vs Darmstadt
Xabi Alonso è un giocatore talmente figo che può permettersi di fare grandi cose anche in pantofole. Probabilmente Xabi prima dello scorso anno non sapeva nemmeno cosa fosse il Darmstadt, e dove si trovasse quel piccolo paesino tedesco dove la squadra aveva sede. Però un calciatore professionista come lui cerca sempre di regalare qualcosa ai tifosi, e allora regala all'Allianz Arena un tiro da fuori area assurdo. In questi casi Xabi cambia nome e diventa XABIIIII ALONSOOOOOOOO!!!
9-Dimitry Payet vs Crystal Palace
Abbiamo sempre pensato che Juninho Pernambucano tirasse le migliori punizioni. Ma Juninho non ha mai segnato in una stagione il cinquanta percento dei suoi calci da fermo. Rileggete bene questo numero, 50%, ovvero come se Steph Curry tirasse le triple al 60%. Beh, il pur miracoloso Steph, da tre tira "solamente" con il 47%. Questa punizione è la migliore di tutte, perché è tirata sul lato debole, dove il portiere dovrebbe avere vita facile, ma l'effetto che Payet dà alla palla è talmente assurdo e irreale che il guardiano della porta avversaria non si muove nemmeno. Il tiro sembrava destinato alla tribuna, ma entra in rete, e Payet non sembra neanche sorpreso.
8-Luis Suarez vs Arsenal
Sopprimete la MSN. Sono troppo forti, non sono umani. Vengono da un altro pianeta, e non fanno nulla per nasconderlo. Stanno dominando tutte le classifiche marcatori e degli assist. Hanno rivinto la Liga (con tripletta decisiva di? Si, proprio lui) e solo un miracoloso Simeone e i suoi materassai gli hanno tolto il piacere di un'altra Champions. Questa semi rovesciata di Suarez è assurda. In primis il gesto tecnico è di una difficoltà pazzesca, poi il pallone sembra diretto da tutta altra parte (come dimostra il movimento di Cech), e invece si infila sotto l'incrocio. Semplicemente un Cannibale, purtroppo nel vero senso della parola.
7-Mikel San Jose vs Barcelona
Stankovic, sei veramente tu? Mikel San Jose si ricorda benissimo il clamoroso gol di Dejan contro lo Schalke di un giovane e immaturo Manuel Neuer, e decide di replicarlo nella maniera più simile possibile, scegliendo anche un bersaglio paragonabile come Ter Stegen, che segue pedissequamente le movenze del portiere adesso del Bayern, ed è considerato il primo discepolo del campione del mondo. Gol che simboleggia anche l'impresa realizzata dall'Athletic, che ha umiliato con un netto 4-0 quella che ad agosto, e per buona parte della stagione, era considerata la migliore squadra del mondo.
6- Saul Niguez vs Bayern Munchen
La Spagna non è una grandissima nazionale nello sci, anche se può vantare delle montagne come i Pirenei. Saul però non lo sa, se ne frega e come uno Stenmark qualunque parte in slalom tra i difensori tedeschi (quelli si che hanno la tradizione sciistica) del Bayern e mette il sigillo su una partita che vale una stagione. Questo gol, insieme al rigore parato da Oblak, sono state le sliding doors che hanno portato l'Atleti di Simeone alla finale di Milano.
5-Jamie Vardy vs Liverpool
L'idolo della squadra più tifata d'Europa (non in generale, ma in questa stagione sì) ha risolto molte partite alle Foxes in questa stagione, ma nessuna con una giocata di questo tipo. Anche perché giocate di questo tipo non sono replicabili in ampia scala. Sono momenti unici, istanti di follia, attimi che segnano la storia. Mahrez piazza un lancio di settanta metri già abbastanza folle di per se (ma l'algerino fa parte della scuola calcistica dei Cubisti, e si vede), Jamie l'operaio senza nemmeno controllare, calciando un destro fenomenale, consapevole del cattivo posizionamento del farfallone Mignolet, e trovando il gol più bello della Premier League.
4-Aritz Aduriz vs Olympique Marseille
L'andata dei sedicesimi di Europa League sta trascinandosi molle e noiosa verso la fine. Non sembra che niente e nessuno possa risvegliare dal torpore il match. Niente? Nessuno? Non mi sembra che Aritz Aduriz possa essere definito nessuno. Perché proprio l'ariete basco, nella sua migliore stagione di sempre, decide che la partita va vinta e va consegnata ai posteri. Rilancio del portiere, sponda, Aritz si fionda sulla seconda palla e spara una bordata sotto la traversa. Caro Mandanda, sei sicuro che non fosse meglio restare in porta?
3-Gonzalo Higuain vs Genoa
Per alcuni Higuain è il migliore attaccante al mondo, per altri è forte, ma manca nei momenti decisivi, altri dicono che è sopravvalutato, altri ancora che è sottovalutato. A mio parere Higuain non è valutabile in maniera completa. Perché quelli che sono anche i suoi migliori pregi, la grinta e la sconfinata passione per il fùtbol, si sono rivelati molto spesso i suoi difetti. Higuain è questo, prendere o lasciare, e io personalmente prendo. Perché parliamo di un vero fenomeno, che ha anche battuto un record personale straordinario. Invece di discutere ore su di lui e sulle sue qualità, sedetevi sul divano,accendete la tv e godetevelo, anche se non riuscirà a ripetere una stagione del genere, che sarà per lui quello che The Wall fu per i Pink Floyd. Questo gol ci mostra quale tecnica straordinaria possieda el pipita. Il tiro non sembra fatto in partita, ma sembra uno di quei tiri di cui sono infarciti i video dei vari F2 e Freekickerz, tiri che si possono fare solo in allenamento, senza alcun avversario addosso e senza pressione. Invece Gonzalo si trova in partita, e quel tiro potrebbe essere decisivo per vincere una partita tiratissima, e lui, coperto da la difesa del Genoa tutta e con un gatto come Perin in porta, trova l'unica soluzione possibile, o quantomeno la più assurda, sicuramente la più bella.
2-Alessandro Florenzi vs Barcelona
Vorrei poter entrare nella mente di Florenzi. Vorrei veramente sapere che cosa stava pensando, quando ha provato quel tiro. Vorrei proprio sapere che cosa ha pensato quando ha visto il pallone andare sul palo, e che cosa ha pensato quando dal palo il tiro si è insaccato morbidamente in rete. Lo avrà visto come una ricompensa per tutto il sudore sputato su ogni zolla dell'Olimpico, oppure visti i tanti gol belli che ha realizzato in carriera lo ha visto come uno dei tanti. Vorrei sapere cosa pensava in quei momenti, ma so per certo che fosse molto più soddisfatto del punto portato a casa, che del suo gol.
1-Robert Lewandowski vs Wolsfburg
Qui non siamo di fronte a cose umane. Per parlare di un gol del genere, ma sopratutto di una prestazione del genere, non basta la mia penna. Ci vorrebbe qualcuno capace di parlare di cose divine, servirebbe Petrarca e i suoi sonetti. Quella sera, subito dopo lo scoppio dello scandalo Volkswagen, Robert Lewandowski ha provato per un attimo, anzi, per dieci minuti, l'ebbrezza dell'onnipotenza. Qualunque cosa facesse, entrava in rete. In maniera più difficoltosa, come nel suo terzo gol, oppure con semplicità, nella quinta rete. Ecco, semplicità, questa è la cosa che sorprende nella sua semi rovesciata in volo. La semplicità con cui ha reso un gesto che a livello mentale e ancor di più a livello biomeccanico era di una complessità mostruosa. Questo gol è in prima posizione anche per tutto quello che è avvenuto prima di lui. Con ogni probabilità la prestazione più dominante del calcio moderno.
Le 3 partite che hanno cambiato la stagione
Leicester vs Manchester United 1-1, 28 novembre 2015
Se c'è una partita che ha segnato il percorso storico delle Foxes di Claudio Ranieri, è proprio questa. Una partita destinata ad entrare nella storia. Perché segnando il gol del definitivo pareggio, Jamie Vardy è entrato nella storia per aver segnato almeno un gol in 11 partite consecutive, superando un record che sembrava insuperabile, realizzato da Ruud Van Nistelrooy con la maglia proprio dei Red Devils.
Diciamoci la verità, se non fosse stato per il gol di Vardy non ci ricorderemmo molto di quella partita, perché parliamo di una partita tra le più brutte della Premier League. Ma il motivo per cui questa partita è stata una svolta è perché quel giorno il Leicester ha capito che sì, vincere il titolo non era una cosa così impossibile. Le mie sono solo supposizioni, ma credo quando i ragazzi di Ranieri hanno visto un loro compagno battere un record del genere, quando hanno visto che potevano giocare alla pari dei migliori, nella loro mente è scattata una molla, e hanno capito che potessero scrivere la storia del calcio inglese, fanculo alle quote degli scommettitori, che li davano 5000-1.
Empoli vs Napoli 2-2, 13 settembre 2015
I primi segnali di Sarrizzazione del Napoli si sono visti proprio in questa partita. Il tecnico napoletano ritorna nel suo stadio, quello che lo ha fatto notare all'Italia, dopo un inizio estremamente complicato come allenatore della sua squadra del cuore. Il risultato non sarà la prima vittoria tanto attesa dal pubblico napoletano, ma è la partita in cui capisce che è necessario rendere il suo Napoli meno empolese e più adatto a quelli che sono i suoi giocatori.
La partita è veramente spettacolare, con due squadre che giocano un calcio offensivo e intelligente, organizzato in ogni minimo dettaglio. Sarri probabilmente immaginava di conoscere a memoria i dettami della squadra avversaria, ma Giampaolo era già riuscito nell'impresa di cambiare la squadra, anche a causa delle varie partenze, e il Napoli ha sofferto molto gli empolesi, pur dando la sensazione di poter vincere quella partita. Da quello stesso giovedì è poi iniziato il ciclo fenomenale di Higuain e compagni, contro il Bruges, che li ha portati a lungo a veleggiare in testa alla classifica.
Juventus vs Torino 2-1, 31 ottobre 2015
E parleremmo di un Napoli campione d'Italia se Cuadrado, al novantacinquesimo minuto di un derby tiratissimo, non avesse deciso di brevettare il tiro di sedere, che regalerà proprio ai bianconeri la vittoria in quella partita. Quel gol fortunoso ha aperto un ciclo di vittorie incredibili, ha ricreato la fame in un gruppo che sembrava uscito dal cenone natalizio, e ha reso Allegri uno dei migliori allenatori al mondo, sopratutto il migliore a fare le nozze con i fichi secchi.
Ad aprire le marcature quella sera fu un gran gol di Pogba, giocatore talmente figo da segnare belle reti pure quando sbaglia il primo controllo del pallone, subito pareggiato da Bovo, che prima fa male alla barriera della Juve fisicamente, sparandogli contro una cannonata, poi si avventa sulla respinta e fa male mentalmente a tutto lo Stadium. Da quella sera il campionato si è letteralmente rivoltato, e la Juve è diventata praticamente infermabile.
La top 11 degli allenatori di Zamparini
La stagione di Maurizio Zamparini non è normale. Un susseguirsi di decisioni assurde, licenziamenti, dichiarazioni contrastanti, che ha tormentato l'intero pubblico palermitano tutti questi mesi. Siamo arrivati alla cifra assurda di 11 cambi in panchina.
11.
Come i componenti di una squadra di calcio. Perché allora non fare una top 11 dei migliori allenatori passati dalle grinfie di Zamparini? Invece di utilizzare quelli di questa stagione, perché alcuni di loro non sono ex calciatori, ho preferito sceglierli guardando l'infinita lista di manager di più o meno talento di Venezia e Palermo negli anni della sua presidenza. La scelta è stata più difficile del previsto, giocavano quasi tutti centrocampisti...
Zamparini FC, schema 3-5-2, allenatore Maurizio Zamparini
Portiere: Walter Zenga
Nessun dubbio in questo caso, parliamo di uno dei più grandi portieri del calcio italiano. L'uomo che detiene il record più lungo di imbattibilità in un mondiale. Il grande Uomo Ragno dell'Inter, che dopo una mancata convocazione in nazionale si presentò in sala stampa citando il tormentone degli 883.
Portiere fenomenale ma sopratutto personaggio fuori le righe dentro e fuori dal campo. D'altronde si sa che i portieri hanno ben poco di normale. Un uomo che smessi i panni del portiere ha iniziato a girovagare nelle panchine di tutto il mondo. Stati Uniti, Romania, Serbia e Emirati Arabi, sempre raccogliendo ottimi risultati, peccato non si possa dire lo stesso quando è tornato in Italia.
Con Zamparini ha convissuto per cinque mesi di fuoco nel 2009. Esonerato dopo un pareggio nel derby, alla tredicesima giornata, nonostante buoni risultati come le vittorie su Napoli e Juventus
Difensore centrale di destra: Stefano Pioli
Pioli può vantare un'onesta carriera da calciatore, in cui ha vestito maglie importanti come quelle di Juventus e Fiorentina. Risultati migliori in panchina, dove ha guidato la Lazio ad una grande stagione nello scorso campionato, culminato con il terzo posto ai danni del Napoli di Benitez, dopo il rigore alle stelle di Higuain (come sembrano lontani quei tempi).
Arriva a Palermo nell'estate 2011 dopo un'ottima stagione al Chievo, salvato grazie ad una difesa di ferro, la quarta del campionato.
Eppure il rapporto con Zamparini non nasce nemmeno.
Pioli non allenerà mai i rosanero in campionato, venendo esonerato pochi giorni prima del suo inizio. Fatale per lui l'eliminazione nel doppio confronto in Europa League contro gli svizzeri del Thun, 2-2 al Barbera, 1-1 in Svizzera.
Difensore centrale: Daniele Arrigoni
Il nome di Daniele Arrigoni è legato principalmente a Cesena, la sua città natale, e più genericamente all'Emilia Romagna. Oltre 100 presenze con la squadra della sua città, che allenerà anche, per un anno. Ha giocato con Forlì e San Marino, ed ha allenato il Bologna e il Sassuolo, tra le altre.
Arrigoni è una delle prime vittime della follia palermitana di Zamparini. Nella stagione 2002-03 è chiamato ad allenare i siciliani reduci da un decimo posto in Serie B. Non fa in tempo nemmeno a mettere in pratica le sue idee che viene cacciato dopo due giornate, venendo sostituito da Ezio Glerean (che risentiremo molto presto), che però dura una sola giornata, dopo la quale rientra in carica proprio Arrigoni. Non resisterà fino alla fine, ma ottiene un ottimo risultato di durata, arrivando fino alla 22esima giornata (!!!), dopo la quale subentrerà Nedo Sonetti.
Il 2002/03 fu un'annata disgraziata per la Serie B. Una girandola infinita di cambi di panchina, che hanno colpito quasi tutte le squadre. Tre cambi per il Bari, sette per il Catania, cinque per il Cosenza e il Napoli.
In tutto questo arlecchino di allenatori, il Palermo completò comunque la stagione con un onorevolissimo quinto posto, primo tra le non promosse.
Difensore centrale di Sinistra: Ezio Glerean
Vi avevo detto di tenere a mente questo nome. Ezio Glerean con Zamparini è durato la bellezza di una giornata, piccolo intermezzo nel pur fragile regno di Arrigoni.
Eppure Glerean, nonostante la poca fama, può essere considerato uno dei santoni delle serie minori italiane, oltre che un tattico estremamente preparato, fautore del 3-3-1-3 prima che Bielsa lo rendesse mainstream.
Finirà addirittura nel film di Paolo Sorrentino L'uomo in più. La squadra del film si ispira infatti proprio al gioco del Cittadella di Glerean.
La sua carriera da difensore non lo ha mai visto calcare i campi di Serie A, ma è stato inserito perché di ex difensori passati negli uffici di Zamparini ce ne sono veramente pochi
Esterno destro di centrocampo: Luigi Delneri
Pochi sanno che l'allenatore più incomprensibile del campionato, il fautore del Chievo dei miracoli ("Marazzina!! Marazzina!!"), fu un brillante esterno nella sua carriera da calciatore. Dotato di una chioma bionda e di baffi altrettanto colorati che ricordavano un calciatore della Germania Ovest, il nostro scorrazzava per i campi italiani, indossando le maglie (tra le altre) di Foggia, Udinese e Sampdoria.
Come detto, da allenatore è principalmente noto per l'aver portato il Chievo alla Champions League, ma dopo aver fallito in due top club come Porto e Roma (nella stagione più disgraziata dei giallorossi) prova a rilanciare a Palermo la sua carriera. Raccoglie una squadra qualificata alla Coppa UEFA e le fa passare i gironi, ma nel gennaio 2006 paga una sconfitta a Siena, e pure lui rientra nella lista dei decapitati dal Terrore zampariniano.
Delneri in versione futurista
Mezzala destra: Gennaro Gattuso
Non credo vi debba presentare quest'uomo. Uno degli eroi della nazionale campione del mondo, una leggenda del Milan, di cui è stato una bandiera per molti anni. Adesso sta provando a riciclarsi come allenatore (con alterni successi), ma nessuno potrà mai scordare la grinta che ci metteva in ogni intervento sul campo di gioco. Insieme a Pippo Inzaghi la dimostrazione vivente che il talento non basta, anzi, è quasi secondario, per diventare un grande calciatore.
Dopo pochi mesi da allenatore del Sion, arriva a Palermo con la missione di riportare in Serie A una squadra strafavorita per la promozione. Nonostante un attacco fenomenale per la categoria, durerà sei giornate, dopo la sconfitta in casa del Bari. Inutile dire che con Iachini la squadra arriverà facilmente in Serie A.
Centrocampista centrale: Giuseppe Iachini
Dicevamo di Iachini? L'allenatore più longevo della storia presidenziale di Zamparini, uno dei pochi a essere durato più di una stagione, ma sopratutto l'artefice della promozione immediata, ma anche dell'esplosione del duo Vazquez-Dybala e anche protagonista suo malgrado di questa stagione, in cui è stato cacciato, richiamato, umiliato e insultato dallo stesso Zamparini.
Un'ottima carriera da calciatore la sua, coronata da alcuni anni a Firenze, dove divenne amico di Roby Baggio. Un centrocampista in pieno stile Gattuso, per un centrocampo quasi totalmente privato di qualità tecniche importanti.
Mezzala sinistra: Giovanni Tedesco
Quel poco di tecnica che offre questo centrocampo lo porta proprio Tedesco, che a Palermo ha concluso la sua carriera da calciatore e iniziato quella in panchina, con gli Allievi dei siciliani. Dopo un'emigrazione nel campionato maltese, tornerà a Palermo, ma solamente per allenare una squadra che non può contare sul suo allenatore ufficiale Schelotto, privo di patentino.
Allena una sola partita, poi rientra nei ranghi societari come vice allenatore, diventando il primo traghettatore ad essere sostituito da un altro traghettatore (Giovanni Bosi), visto che l'allenatore argentino a Palermo era atteso un po' come Godot nell'omonima piece teatrale.
Esterno sinistro: Cesare Prandelli
Anche l'ex allenatore di Fiorentina e della nazionale è stato vittima delle coltellate di Zamparini. L'unico di questa squadra ad esser stato esonerato da Zamparini ai tempi del Venezia, nella stagione in Serie B 2000/01, con risultati disastrosi. Cinque partite e cinque sconfitte.
Perlomeno il suo esonero lo ha avvicinato alla sua seconda grande passione, ovvero il golf, che iniziò a praticare per sconfiggere lo stress dell'allenare. Non c'è che dire, ottimo lavoro Zampa.
Ma Prandelli non è solo un allenatore di successo, ma è stato anche un centrocampista, che ha diviso la sua carriera tra Juventus e Atalanta, la sua casa madre. Inoltre è uno dei pochi ad apparire negli album Panini con due nomi diversi: Cesare da allenatore, e Claudio, quando giocava sui campi della Serie A
Seconda Punta: Walter Novellino
Novellino da calciatore era noto come un cavallo pazzo della fascia, sempre di corsa ad annegare gli avversari fra dribbling ubriacanti e scatti ultrasonici, anche su palcoscenici importanti, come il San Siro rossonero.
Da allenatore ha ottenuto ottimi risultati, tra cui la promozione in Serie A con il Napoli e il non essere stato cacciato da Zamparini, almeno fino a pochi mesi fa. Due stagioni, tra il 97 e il 99 a Venezia a cui è seguita una lettera di dimissioni firmata dallo stesso allenatore avellinese. Richiamato da Zamparini per salvare il Palermo, è durato la bellezza di quattro partite, facendo solamente in tempo a annunciare trionfalmente di essere l'unico allenatore che il Pres non aveva mai cacciato. Non proprio una grande dichiarazione.
Prima Punta: Guillermo Barros Schelotto
Una leggenda del calcio oltreoceano. Uno dei più grandi attaccanti della storia argentina, 16 trofei con la maglia del Boca Juniors, nella cui Bombonera era diventato un idolo, insieme ai leggendari Martin Palermo e Juan Riquelme. Bandiera non solo degli xeneises, di cui è anche diventato allenatore proprio pochi giorni fa, ma anche del Gimnasia la Plata e dei Columbus Crew della MLS.
Un grande attaccante el mellizo (perché anche suo fratello era un calciatore), ma anche un allenatore di talento, che sarebbe stato la base futura su cui costruire il successo del Palermo futuro, una sorta di nuovo Cholo. Peccato che non avesse il patentino abilitato per la Serie A, e quindi al suo posto sono apparsi sulla panchina, come già detto, Tedesco e Bosi.
La situazione Schelotto-Palermo è stata assolutamente caotica, e senza nulla di normale al suo interno. Allena una sola partita, ma dopo dovrà rassegnare le dimissioni, dopo alcuni giorni di caos completo.
Boquista para siempre
Zamparini nel mondo delle meraviglie. Palermo e Venezia sono il sogno di ogni allenatore pigro, alleni due partite, vieni cacciato e ti ritrovi con un contratto per i prossimi mesi. Fantastico.
I 5 peggiori tagli di capelli di Paul Pogba
Spulciando l'instagram di Paul Pogba troviamo un ragazzo come tanti, solamente un po' più talentuoso, e quindi più ricco e anche più stravagante. Il francese sembra avere una passione per i tagli di capelli, e nel corso dell'anno ne ha cambiati almeno dieci, vediamo i cinque più brutti:
5- La "solita" cresta
Questo è il taglio base su cui il barbiere di Pogba costruisce tutte le sue assurde creazioni. Tutto nella norma no? Ci siamo abituati da tre anni a questo taglio, eppure ci stupiamo ogni volta di quanto sia brutto. Paul Labile Pogba, il signore indiscusso delle meche bionda.
4- Misteriose scritte in Klingon ai lati
Ci ho provato a capire che cosa abbia scritto Pogba con quella macchiolina di capelli biondi, ma non ci riesco. Solamente una persona potrebbe aiutarmi a tradurre questo taglio del Polpo Paul, ma dubito che lo farà.
3-Gotta catch'em all, Pogbamon
Paul Ketchum è un giovane allenatore di Pokemon con la passione del calcio, originario di Biancavilla, meglio nota come Lagny-sur-Marne, in Francia. Paul non si separa mai dal suo amico Pikachu, e ha deciso di portarselo con se anche in campo, inserendo una sfera Pokè all'interno della sua capigliatura. POGBA, SCELGO TE!!
2- Il fioretto per lo Scudetto
La prima cosa che ha fatto Pogba dopo la cerimonia per lo scudetto? Farsi tagliare di nuovo i capelli, piazzando ai lati della sua testa una normalissima e tranquillissima striatura da zebra. Evidentemente si tratta di una scommessa persa con Dybala nel mese di ottobre. L'argentino era certo che i bianconeri sarebbero tornati nella corsa al titolo, meno il francese, che alla fine ha pagato pegno.
1-Il Giaguaro
Pogba ama gli animali della savana.
Pogba ama tagliarsi i capelli.
Pogba è fisicamente un felino.
Pogba si fa i capelli da giaguaro.
Torna tutto il ragionamento, giusto?
Giornali che avevano previsto tutto
Sappiamo che i quotidiani sportivi italiani sono abituati alle sparate, d'altronde hanno la necessità di vendere copie ogni giorno, ma questa carrellata vi farà venire i brividi:
L'utilità di El Shaarawy
La Juventus saluta il titolo
Dzeko è il non plus ultra degli attaccanti
Sarri non è da Napoli (ok, qua la colpa è di Maradona)
Prendere un'intervista e rovesciarne completamente il senso
Un grande Milan!!! In estate... (da notare il titolo sul Verona)
Calciatori da cinema
L'intento di questa rubrica non è certo quello di cercare somiglianze fisiche tra grandi attori e calciatori, altrimenti basterebbe il nome di Vin Diesel e potremmo già chiudere tutto. Si cercherà di trovare attori che potrebbero ben figurare in una trasposizione cinematografica delle vite degli atleti.
Anthony Hopkins in Luis Suarez
La storia del film vede Hopkins entrare nella parte di Suarez da anziano, e rivivere attraverso i flashback la sua storia. L'attore inglese ha recitato più volte nella sua vita parti di criminali geniali ma completamente pazzi. Sarà per quei suoi occhi glaciali, o per lo sguardo spiritato. Sprizza cattiveria da tutti i pori. Inoltre una delle sue parti più famose lo vede interpretare un cannibale....
Robert DeNiro in Claudio Ranieri
Non c'è niente di più rassicurante della faccia di un Ranieri sorridente, ti rimette in pace con il mondo. Claudio Ranieri, come un qualunque personaggio di DeNiro, sa risollevare la situazione con un motto di spirito, e a volte queste battute diventano anche frasi da ricordare e da raccontare ai nipoti.
Jared Leto in Lionel Messi
Volete un attore capace di trasformarsi? Ecco Jared Leto. Volete un attore che cerchi di entrare al massimo nella sua parte, anche a costo di passare mesi in un convento? Ecco Jared Leto.
Chi meglio di lui e dei suoi occhi dolci da cerbiatto (anche se i suoi comportamenti non sembrano tanto teneri...) per interpretare la fenomenale Pulce, il fenotipo del bravo ragazzo (anche lui ben lontano dall'esserlo), quello che vorresti come marito per tua figlia. Non sarebbe tutto perfetto?
Toglietegli la barba e sembrerà uguale alla Pulga
Claudio Santamaria in Daniele de Rossi
L'attore romano e romanista, vincitore del David di Donatello per l'interpretazione di Jeeg Robot, è perfetto per rappresentare un personaggio pieno di contrasti e tormenti interiori come è sembrato Capitan Futuro in questi anni. Schiacciato dalla figura ingombrante di Totti, ma allo stesso tempo troppo legato a quei colori per andarsene. Guida capace e affidabile sul campo, troppe volte però abbandonatosi a scatti d'ira non adatti a lui. Poi anche il barbone di entrambi aiuta e non poco.
Benedict Cumberbatch in Frankie Lampard
Lampard è l'esempio della classe e dell'eleganza british dentro e fuori dal campo. Benedict Cumberbatch è l'attore più amato dagli inglesi, e sopratutto è inglese fino al midollo, nelle movenze, nel vestirsi e nel parlare. Entrambi sono dotati di un'espressività facciale incredibile, ed entrambi hanno degli occhi che attirano l'attenzione, e sembrano giovani professori di un college oxfordiano.
WHO?!?!?! I 4 giocatori di cui fino ad un anno fa non eravate nemmeno a conoscenza
4-Jack Aitchison (5/3/2000), Celtic Football Club, attaccante.
Questo giocatore è fresco fresco di giornata. Esordisce a sedici anni appena compiuti con la maglia più pesante di Scozia, e nemmeno quindici minuti dopo il suo ingresso in campo trova il primo gol, con un movimento da attaccante purissimo, cogliendo in anticipo rispetto ai difensori la deviazione del pallone e spiazzando con un diagonale potente il portiere avversario.
In così poco tempo Jackie è riuscito a diventare il più giovane marcatore della parte cattolica di Glasgow, chiudendo una partita mai veramente in dubbio, vinta 7-0 dai suoi
3-Leonardo Blanchard(6/5/1988), Frosinone Calcio, difensore
Probabilmente quest'estate a conoscere Blanchard erano solamente la sua famiglia, i tifosi ciociari e alcuni degli ultrà juventini con cui aveva condiviso la curva dell'Olympiastadion di Berlino. Tre quarti dei tifosi italiani avrebbero pensato si trattasse di un francese che aveva avuto poco successo in patria.
Invece Blanchard è italianissimo e abbiamo tutti imparato a conoscerlo al novantesimo dell'esordio in Serie A del Frosinone allo Juventus Stadium, quando il nostro trova l'insperato gol del pareggio ciociaro, regalando ai suoi il primo punto nella massima serie, proprio contro la sua squadra del cuore.
Per il resto conduce comunque una stagione positiva per il talento che ha, realizzando anche uno stupendo gol in rovesciata contro il Genoa. Chissà se riuscirà a mantenere la Serie A, o preferirà rimanere a Frosinone, dove ormai è un eroe.
2- Christian Pulisic (18/11/1998), Borussia Dortmund, trequartista
Non c'è dubbio. Pulisic, insieme a Jordan Morris, occupa il non invidiabile ruolo (per le pressioni che si hanno intorno) di next big thing del calcio americano. Su di lui sono concentrate le attese di un grande mondiale di Russia 2018, e sta già per provare il sapore delle grandi competizioni, visto che con ogni probabilità Klinsmann lo porterà alla Copa America Centenario.
Pure il Borussia punta moltissimo su di lui, con Tuchel che lo adora letteralmente. E Christian ha ringraziato e ha quasi immediatamente timbrato il cartellino con la maglia dei gialli di Germania.
1-Marcus Rashford (31/10/97), Manchester United, attaccante
Esordio in prima squadra, in Europa: Doppietta
Esordio in campionato con i rivali dell'Arsenal: Doppietta
Esordio nel derby di Manchester: Manda al bar Demichelis e segna
Che dire di Marcus Rashford? Ha impattato come una supernova il calcio inglese, segnando gol pazzeschi come questo, e regalando una luce in una stagione non molto luminosa per la sua squadra. Van Gaal avrà pure avuto i suoi problemi da allenatore, ma come scopre e lancia i talenti lui, ce ne sono veramente pochi. Intanto il buon Marcus ha già trovato posto nella nazionale maggiore inglese per i prossimi europei, togliendo il posto ad un giocatore in forma come Defoe.
BONUS TRACK: Samir isn't dead
da un'idea di Joseph Fink
Dove sei, Samir? Dove ti sei nascosto? Non sei morto, me lo sento. Percepisco le tue vibrazioni muoversi nell'aria.
Chi ti ha preso, Samir? Perché mi hai abbandonato? Sono solo contro tutti adesso. Nessuno all'interno di questa casa dalle mura celesti sembra volermi.
Devo ritrovarti.
Ho rubato una macchina, qui nel grande parcheggio sbiadito. Ho raccolto quelle poche cose che mi potessero servire e sono partito. Non so dove. Sto solo cercando di seguire le tue tracce. Quelle impercettibili tracce che hai lasciato.
Quanti ricordi ho vissuto con te.
Mi ricordo di quando umiliavi tutti gli altri con la gioia di un bambino e l'eleganza di un principe. Ricordo quando prendevi a pugni qualunque cosa ti capitasse a tiro, non perché fossi violento, ma perché dovevi sfogare la tua essenza, dimostrare agli altri che eri diverso.
Che ti è successo Samir? Chi ti ha portato via? Dove sei adesso?
Da ore sto viaggiando ormai. Il mio sedere chiede pietà, non vuole più stare schiacciato sul sedile. Ho attraversato ampie autostrade, polverose strade di campagna, desolate strade di periferia.
Cerco i segnali anche nella tazza di caffè che ho davanti a me. La fisso attentamente come se veramente potesse aiutarmi. Oppure la fisso perché ho paura di guardare questo buco di stazione di servizio in cui mi sono infilato. Un uomo, o qualcosa del genere mi sta fissando. Indossa quella maglia celeste, è come se mi conoscesse. Ogni dettaglio della sua bruttezza risalta anche da lontano. I suoi occhi azzurri si sono sciolti come il ghiacciaio d'estate, le sue mani sono orribilmente gialle.
Eccolo che si avvicina. Apre quelle fauci orrende che dovrebbero essere una bocca e dice: "Mister Pellegrini, lo so cosa sta facendo qui. Sta cercando Nasri vero? Da due mesi abita qui vicino. Ha comprato una casa oscura, senza nessuna finestra. Non so come faccia a viverci dentro. In tutto questo tempo è uscito solo una volta. Ha fatto visita a Bob, il barbiere, e ne è uscito con dei capelli orrendi. La prego, lo salvi, tutti noi del City abbiamo bisogno di lui"
Te lo prometto Samir, e lo prometto anche a quell'essere. Io ti salverò, ti riporterò a casa tua, e ti farò tornare quello che sei sempre stato. Il ragazzo gioioso che amava dribblare e correre dietro ad un pallone.
To be continued (ma anche no)...