The Spectator, la rubrica settimanale in cui raccogliamo il meglio dello sport, oggi non viene pubblicata nella sua tipica forma.
Avrei tanto voluto anche questa volta raccontarvi in maniera divertente che cosa abbiamo visto. Ma non posso. Non posso raccontarvi del gol di Saul contro il Bayern o del Bogut dominante contro Portland.
Ieri mattina, in un incidente stradale in Germania sono morti tre ragazzi, tra cui Niklas Feierabend, 19enne promessa del settore giovanile dell'Hannover. Si, lo so che ogni giorno muoiono tantissimi ragazzi per strada, e che bisognerebbe piangerli tutti alla stessa maniera, ma io non posso trattare alla stessa maniera la morte di Niklas e quella di un qualunque ragazzo. Attenzione, non voglio dire che la morte di Feierabend sia più importante, le morti non possono essere classificate come fossero voti scolastici. Ma Nik era un ragazzo che io avevo a mio modo imparato a conoscere, anche se per finta, giocando a Football Manager 2016, in cui è un mio pupillo.
Niklas Feierabend, come a loro tempo Piermario Morosini e Junior Malanda, erano persone non dico di famiglia, ma conosciute, che vedevamo scendere in campo ogni weekend. Jules Bianchi era un ragazzo di cui sentivamo la voce in ogni sua intervista in ogni Gran Premio. E così tutti i calciatori, ciclisti, piloti e cestisti. Ci sembra di conoscerli veramente anche senza averci mai parlato. Vederli morire, così all'improvviso e così giovani, non può che farci star male. Proprio per questo motivo ho deciso di non pubblicare questa puntata. Feierabend avevo imparato a conoscerlo, e ancor meglio lo conoscevano i tifosi dell'Hannover.
RIP Niklas Feierabend