Oggi parliamo di Ricard Rubio, meglio noto come Ricky, che non è parente del candidato alle primarie repubblicane Marco Rubio, poiché non proviene da Cuba, ma dalla Spagna, più precisamente da El Masnou, in Catalogna.
Come descrivere Ricky Rubio: Spagnolo, anzi catalano, classe 90, ex del Barcellona, ruolo regista (o playmaker, se preferite dirlo all'inglese), abilissimo tecnicamente, specializzato nell'assist no-look, capace di vedere un'azione qualche secondo prima che questa si realizzi sul campo, mediamente basso rispetto ai suoi avversari.
Sembra la perfetta descrizione di uno delle decine di centrocampisti dai piedi d'oro della generazione d'oro del calcio spagnolo. Invece Ricky Rubio non pratica il tiki taka, ma è abilissimo nel P&R, gioca con le mani e con la sua grande abilità muove una palla più grande e pesante di quella da calcio, che solo il grande Steve Nash sa trattare egualmente bene con le mani e con i piedi.
Guy's got skills.
Abbiamo quindi capito che il buon Rubio gioca a basket, e non in un posto qualunque, ma nella NBA.La sua franchigia , i Minnesota Timberwolves, non può però essere considerata una big della lega (non si qualifica ai playoff da nove stagioni, record negativo), nonostante un'incredibile abbondanza di talenti in queste ultime stagioni. Dal probabile rookie of the year Karl Anthony Towns, a colui che questo titolo lo ha conquistato lo scorso anno (Andrew Wiggins) fino al re delle schiacciate, Zach LaVine, per due anni consecutivi trionfante allo Slam Dunk Contest, e capace pochi giorni fa a Toronto di sconfiggere anche questa roba qua di Aaron Gordon, senza dimenticare la presenza di Kevin Garnett, re indiscusso del Trash Talking della NBA degli ultimi anni.
Seconda doppia doppia. Alla seconda partita in NBA. Siamo sicuri che Towns sia un rookie?
Però le caratteristiche di Rubio sono troppo simili a quelle di alcuni grandi registi spagnoli per non provare un paragone, e io non potevo certo esimermi. Ecco i tre calciatori spagnoli a cui assomiglia Ricky Rubio (Spoiler: nessuno dei tre è catalano di nascita come il nostro, uno però lo è di "adozione"):
1- Guti (Josè Maria Gutierrez Hernandez, 1976, Real Madrid)
Basta la prima azione di questo video per capire quale sia la somiglianza principale tra i due.
Questo assist di tacco è il manifesto della corrente filosofica gutiana, quella della negazione della gioia più grande del calcio, il gol, in favore di un passaggio per facilitare gli altri. Cedere le proprie ricchezze agli altri, una specie di francescanesimo in salsa calcistica. E a raccogliere l'eredità di questa scuola sono Mesut Ozil nel calcio e lo stesso Rubio nella palla a spicchi.
Quante volte vediamo Ricky penetrare in area, saltare e invece di tentare un facilissimo appoggio a canestro passare la palla al compagno più vicino, spesso però nascosto dietro ad un mastodontico avversario, per donargli la più facile delle schiacciate. Risulta quindi evidente, negli allievi del centrocampista biondo platinato madrileno, l'esaltazione dell'assist come momento cardine dell'azione sportiva, quello che non solo ti fa finire sulle statistiche e ti fa notare al mondo, ma che ti fa anche arrivare l'amore e l'appoggio incondizionato dei compagni.
Alla fin fine non sembra affatto una cattiva idea quella portata avanti da Guti. Si affianca la ricerca della gloria personale al quieto vivere di Don Abbondio.
Ma c'è anche da dire che se ti ritrovi nei piedi la tecnica di Guti oppure quella di Rubio nelle mani e anche la loro visione di gioco superiore viene naturale giocare così, cercano la via più facile e comoda per arrivare al gol. E puntualmente ci riescono.
2-Xabi Alonso (Xabier Alonso Olano, 1981, Liverpool, Real Madrid, Bayern Monaco)
Solo una macchina può fare lanci così lunghi e così precisi...
Per eseguire bene un lancio lungo, che riesca a tramutare in pochi secondi l'azione da difensiva a offensiva, oppure ad eludere il pressing avversario costringendo gli avversari ad una rapida riorganizzazione, servono determinate caratteristiche:
-Una tecnica sopraffina
-Due palle grosse quanto una casa
-Una buona vista, ché un miope non sarebbe in grado di riconoscerlo un compagno lontano sessanta metri.
Una volta in possesso di queste caratteristiche, per fare in modo che il lancio porti anche ad un risultato pratico, servono altre caratteristiche, che possono essere differenziate in due categorie:
-Degli esterni che controllino la palla come fossero artigiani vetrai di Murano (a.k.a. Douglas Costa/Gareth Bale)
-Zach LaVine.
Una volta che si sono raggruppate tutte queste capacità si può creare il panico negli avversari nel giro di pochi secondi, anche con il più innocuo dei possessi.
Certo che però al buon Ricky Rubio per assomigliare veramente al centrocampista basco gli manca anche la saracca da lontano.
3-Andres Iniesta (1984, Barcellona)
Don Andres e l'arte del calcio
Cosa accomuna Rubio e Iniesta?
Molto più di quanto sembri.
I movimenti felpati ed eleganti da ballerini di flamenco (che poi è andaluso, e non catalano/castigliano), i tempi di inserimento in area precisi al millesimo, la capacità di nascondere la palla agli avversari quando partono in dribbling, che si utilizzi la suola del piede oppure si nasconda la palla facendosela passare dietro la schiena. Quando partono partono, e non li puoi fermare se non con le cannonate.
C'è solo una piccolissima differenza tra Ricky Rubio e questi tre grandi centrocampisti. La sua discontinuità cronica, unita alla presenza di un PM assolutamente dominante come Steph Curry e a tante ottime nuove leve in questo ruolo come D'angelo Russel ed Emmanuel Mudiay, lo rendono molto lontano dai livelli di eccellenza della lega più importante e fisicamente probante del basket mondiale ma molto probabilmente dello sport in generale. Ma quando le luci del Target Center si accendono sul fisico (che sembra gracile, ma solo perché gioca accanto a giganti ancora più grandi) del catalano Ricky Rubio, potete star certi che si vedrà un bello spettacolo.