La pallacanestro italiana ha ufficialmente perso la sua credibilità.
Il basket europeo sta diventando sempre di più una barzelletta.
Possono sembrare due affermazioni forti, ma non si discostano affatto da quella che è la reale situazione. Partiamo dai fatti di Venerdì per tentare di spiegare le due frasi sopra affermate.
Reggio Emilia, Trento e Sassari si sono ritirate dall'Eurocup dopo un vertice tenutosi al Foro Italico, salvando l'Italia da una squalifica da parte della FIBA dal torneo Preolimpico di Torino che si terrà a giugno, che appunto regalerà un pass per il torneo a Cinque Cerchi di Rio de Janeiro.
Questa scelta arriva alla fine di una lunghissima diatriba che ha coinvolto la FIBA, ovvero la Federazione Internazionale del Basket, e la ULEB, ovvero l'associazione che raccoglie i migliori club d'Europa, che organizza ogni anno l'Eurolega, ovvero la Champions League della pallacanestro. La FIBA inizialmente aveva appoggiato il progetto della ULEB. Solamente nel 2000/01 infatti, si erano svolte due differenti competizioni internazionali, la Coppa Campioni della federazione internazionale (vinta dal Panathinaikos) e l'Eurolega, vinta dalla nostra Virtus Bologna. Era chiaro fin da subito che fosse la seconda competizione ad avere il progetto più intrigante e futuribile, e quindi la stessa FIBA decise di annullare la Coppa Campioni e lasciare il monopolio delle competizioni europee alla Eurolega e alle sue due sorelle minori Eurocup e Eurochallenge.
Video celebrativo dell'impresa bolognese, bei ricordi pensando ai risultati degli ultimi anni delle nostre squadre
Però nessuno aveva fatto i conti con Patrick Baumann, svizzero, segretario generale FIBA dal 2003, ma dal 2010 in pratica plenipotenziario della branca europea della federazione internazionale. Tralasciamo le sue decisioni che stanno cambiando lentamente il volto al basket per nazionali, e dedichiamoci alla situazione dei club.
Tenere lo scettro del potere sul basket europeo vuol dire assicurarsi il secondo centro gravitazionale di questo sport (il primo non devo neanche specificare quale sia..) e un giro d'affari in continua crescita, e Baumann ha capito che non poteva lasciarsi sfuggire un'occasione del genere.
Il sito serbo B92 pubblica infatti quelle che potrebbero essere le varie modalità con cui la FIBA vorrebbe riformare la più importante competizione europea per club. Di queste nove ipotesi, la più probabile sembra quella che vorrebbe un torneo a sedici squadre, con otto posti assicurati alle principali big europee (Barça, Real, Efes, Cska, Maccabi, Fenerbahce, Olympiakos e Panathinaikos), quattro destinati ai campioni nazionali di Italia, Francia, Lituania e Germania. Altre trentadue squadre si sarebbero giocate gli ultimi posti disponibili in un torneo di qualificazione, che ricorda un po' la vecchia Coppa Intertoto del calcio.
Il giorno 11 Novembre l'Eurolega svela, dopo la firma di un ricchissimo contratto con l'americana IMG per 870 milioni di euro, il suo nuovo volto. Undici squadre con licenza decennale, più la vincitrice dell'Eurocup, la squadra vincitrice del turno eliminatorio e tre posti rimanenti da assegnare a squadre campioni nazionali non ancora iscritte alla competizione. L'Eurocup sarebbe invece stata formata da ventuno squadre con licenza triennale più altre tre uscite da un altro Qualifying Round.
A concludere la vicenda, dal punto di vista del format delle competizioni, ci pensa di nuovo la FIBA che il 21 gennaio annuncia una Champions League formata unicamente sul merito sportivo (un concetto che la stessa federazione dimostrerà non avere chiarissimo, come vedremo dopo), con 24 posti da assegnare alle migliori dei vari campionati.
Qui si pone il problema italiano.
L'Olimpia Milano ha firmato un accordo con la ULEB per l'iscrizione all'Eurolega, mentre Sassari, Reggio Emilia e Trento si iscriveranno nei mesi successivi all'Eurocup. Al di fuori di Milano, che aveva firmato già da tempo un contratto, la FIP annuncia che non rilascerà alcun tipo di licenza per partecipare a competizioni non FIBA.
Una delle gare più esaltanti degli ultimi anni. Spettacolo vero.
Torniamo all'evento da cui tutto è partito. Sassari, Reggio e Trento vengono costrette, dopo giorni di minacce da parte di Petrucci (presidente FIP) e del capo dello sport italiano Malagò (che vuole le Olimpiadi 2024 a Roma, e non vuole perdere l'appoggio del molto influente membro CIO Baumann) a ritirarsi dall'Eurocup, salvando il nostro paese dalla squalifica dal torneo preolimpico torinese di giugno.
Si, avete capito bene. Perché la FIBA ha deciso, per risolvere la situazione di porre un aut aut che non può che far male alla pallacanestro europea. Squalifica immediata da tutti i tornei FIBA (quindi anche dall'Europeo 2017) alle nazioni che permetteranno l'iscrizione di loro squadre all'Eurolega. Una scelta indubbiamente suicida, a meno che non faccia piacere alla federazione vedere la Francia dominare l'Europeo con la Svizzera di Sefolosha e Capela e la Lettonia di Porzingis solamente capaci di fargli il solletico.
Proprio oggi è arrivata un'altra notizia che avrebbe dell'incredibile. Sembrerebbe (condizionale d'obbligo) che la FIBA avrebbe deciso di squalificare la Spagna dalle Olimpiadi di Rio. Niente fratelli Gasol, niente Ricky Rubio e neanche Serge Ibaka.
"Il cattedratico di pallacanestro" cit. Buffa
E tutto questo perché Baumann ha deciso che il giro d'affari dell'Eurolega deve finire nelle casse della federazione internazionale. Un'intromissione senza precedenti nella storia dello sport. Un'intromissione soprattutto senza molto senso. Perché in questa maniera la FIBA fa scappare i migliori giocatori europei. Perché i top club partecipano all'Eurolega firmata ULEB, e le grandi nazionali europee vengono squalificate.
La FIBA vuole veramente ad arrivare al totale crollo del sistema basket europeo? Perché questa sembra la direzione. Se si vuole mantenere un livello non esageratamente lontano dalla NBA è necessario trovare un accordo, anche se ormai sembra troppo tardi.
Questa guerra fratricida sta distruggendo il gioco, e a nessuno sembra veramente importare. Tutte le parti in causa cercano solamente di guadagnare più soldi, a scapito dello spettacolo. Utilizzare l'arma del ricatto, la più meschina che esista, per ottenere risultati economici non può essere considerata una vittoria. La violenza verbale ha vinto, ma il basket, quello vero, ci ha solo perso.