Bentornati, oggi sono pronte per voi altre due avventurose partite del nostro leggendario River Plate (che è il caso di specificare non si trova a Buenos Aires, bensì a Roma, anche perché non ci potremmo permettere ogni settimana un volo per la capitale argentina).
Dite la verità, vi siamo mancati?
So già cosa state per rispondere, vi stavate chiedendo come poteva andare avanti la vostra vita senza aggiornamenti dalla Balduina Cup. Tranquilli, anche io quando ho finito di vedere la prima stagione di Mr Robot sono entrato in astinenza.
Cosa avete detto? Ah, vi eravate scordati della nostra esistenza.. Non importa, sono sicuro che questo articolo vi farà cambiare idea, anzi dico di più, vi verrà voglia di venire ad abitare a Roma per poter assistere da vicino alle nostre imprese.
Cerchiamo immediatamente di superare questa spiacevole situazione. Eccovi come erano andate le prime due gare. E adesso leggetele e dopo tornate subito qui.
Avete letto? Bene, ora concentratevi e godetevi lo spettacolo. Siamo pronti, Partiamo!
Mercoledì 2 marzo, River Plate_Real Disgraziati_3:7
Facili all'ira sopra la terra
siamo noi di stirpe umana.
(Omero, Iliade)
Diciamoci la verità, l'essere umano è proprio una belva senza cuore quando si tratta di giocare a calcio, e più ci si allontana dal professionismo più esce fuori quell'istinto selvaggio tipico dell'Homo erectus.
Ecco, in questa partita tutta la mia rabbia recondita è stata sputata fuori, e come il fuoco di un drago si è gettata contro gli avversari, portando ad un finale a dir poco magmatico.
Mi appello alla clemenza della corte. Sicuramente ho esagerato ma i nostri avversari erano dei veri e propri.. disgraziati. Chiamo a testimoniare tutti i miei compagni di squadra, specialmente Ciccio (GK) che ha avuto un innocuo scambio di battute con l'attaccante avversario.
Ma non voglio rovinarvi la giornata e quindi non mi soffermerò sulla mia prestazione da Jaap Stam nel corpo di Rafa Benitez.
Anche perché è il momento di festeggiare il primo gol nel torneo della nostra stella più luminosa, il giocatore che tremare il mondo fa, quello che "Messi è il migliore al mondo ma solo perché io non ho tempo" (semicit.), ma sopratutto il giocatore più giovane della Balduina Cup. Mi sembra chiaro che stiamo parlando di Gianna, detto anche il Divin Fascetta per l'immancabile fascia che porta per limitare il flusso inconsulto dei suoi capelli.
Per questo evento straordinario il grandissimo Dante Alighieri si è risvegliato dalla tomba e ha modificato una parte della sua Commedia per dedicarla al nostro eroe.
Il Divin Fascetta
Nel mezzo del cammin de la partita
mi ritrovai in una selva oscura
perché la palla di Gianna era entrata.
Io non so ben ridir com'essa entrò
tant'era pien di rabbia a quel punto
che la panchina abbandonai.
Posso sol dir ch'ad un momento
vidi la palla scender sulla fascia
con Gianna che dietro li correa
I suoi capelli eran fermi con la fascia
e'l suo tiro che clamorosamente
tocca la rete e lo riempie di gioia.
Mentre che l'uno spirto urlava "Giannaaaa"
l'altro piangea; sì che di meraviglia
io venni men così com'io morisse.
E caddi come corpo morto cade.
Bene, grazie caro Dante, ora tornatene pure nella tua combriccola di poeti che senza di te Omero e Virgilio non san più di cosa parlare.
Insomma, immagino avrete colto anche voi l'importanza dell'evento, che scavalca qualunque sconfitta e qualunque arrabbiatura. Ora però cerchiamo di superare questa batosta, e prepariamoci per la prossima sfida.
Mercoledì 9 marzo, Real Appiano_River Plate_ 8:4
Devani, in un vecchio derby a Bogotà disse all’arbitro che non era rigore quello che gli aveva appena concesso. “Sono inciampato da solo”, spiegò. Ma l’arbitro guardò la folla inferocita, che quel rigore voleva assolutamente, e rispose: “grazie, però io preferisco restare vivo”. Allora il centravanti andò al dischetto della morte, appoggiò il pallone e tirò fortissimo: fuori. Da quel giorno cominciò la sua fine sportiva, eppure quel giorno rappresenta il momento di massima gloria di tutta la sua vita. Perché egli, appunto, ascoltò la voce della coscienza e non della convenienza.
(Eduardo Galeano)
La quinta sfida del torneo ci vede affrontare un'altra squadra di nostri coetanei, ovvero il Real Appiano. Inoltre la nostra formazione si arricchisce con l'acquisto delle prestazioni di Gabriele Boeri, che proprio nella sfida con l'Appiano fa il suo esordio con la gloriosa maglia dei millionarios di Roma.
La partita inizia regalandoci un inaspettato quanto spettacolare vantaggio. Dopo neanche un minuto Alessandro batte velocemente una rimessa laterale e scambia con Diego. Tiro. Solo rete.
Peccato che la gioia per il nostro vantaggio duri pochi secondi, gli avversari infatti pareggiano immediatamente e dobbiamo ricominciare tutto da capo.
La partita continua in maniera equilibrata fino all'inserimento in campo di Lorenzo, che con il suo primo tocco della partita butta di nuovo la palla in rete. Altro tiro, altro giro, altro regalo.
Ma niente, evidentemente non riusciamo a tenere il vantaggio per più di cinque minuti, infatti arriva il nuovo gol degli avversari. E ne trovano un'altro. E poi dilagano. Altra partita, altra goleada, altra sconfitta.
Ad un minuto dalla fine della partita gli avversari commettono il loro sesto fallo e ci regalano un tiro libero, inutile per il risultato, ma utile per la nostra fiducia e per la differenza reti (ci trovavamo infatti sul 8-4 per gli avversari). Ad incaricarsi del ruolo di tiratore è proprio il sottoscritto, convinto di poter aumentare il mio bottino di reti.
Più o meno ho tirato così
Ma Nino non aver paura di sbagliare un calcio di particolare, non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore, infatti a me mancano anche tutte le altre caratteristiche del vero calciatore, e il tiro libero non solo non entra ma viene spedito in direzione Alpha Centauri, fermato solamente da un incontro fortuito con la Stazione Spaziale Internazionale.
E concludiamo quindi questa partita e questo articolo. Tutta la rabbia è passata, il pallone da me calciato è ancora nella stratosfera, Gianna ha ottenuto una parte in una riedizione di Forrest Gump e tutto il River Plate continua a vivere felice, sconfitto e contento.